Savona e Genova, 25 e 26 ottobre 2019: Presentazioni del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910)”

Savona e Genova, 25 e 26 ottobre 2019: Presentazioni del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910)”

Dopo Firenze, Spoleto, Roma, Cosenza e Lecce proseguono le presentazioni del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910)”, recentemente pubblicato dalle Edizioni Monte Bove. Le prossime due presentazioni si terranno a Savona e a Genova.


Venerdì 25 ottobre a Savona

Ore 21.00: Presentazione del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888­-1910)” e a seguire discussione. Sarà presente l’autore.

Presso SMS Serenella, corso V. Veneto 73R, Savona.
A cura del gruppo anarchico “Fuoricontrollo”.


Sabato 26 ottobre a Genova

Ore 18.00: Presentazione del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888­-1910)” e a seguire discussione. Sarà presente l’autore.

Dopo la presentazione: buffet solidale.

Presso lo spazio di documentazione “Il Grimaldello”, via della Maddalena 81R, Genova.
Sito internet: spazio-di-documentazione-il-grimaldello.noblogs.org


Per presentarvi il testo che avete tra le mani questa volta partiremo dalla fine. Dalle novecentododici voci che compongono l’indice dei nomi. Una cifra che ci parla non solo della stazza monumentale dell’ultimo libro di Gino Vatteroni, della precisione storiografica e della ricchezza delle fonti, quanto di qualcosa di più profondo: quella che va Dalle Apuane alle Green Mountains è una storia corale, collettiva.
La storia di centinaia di sfruttati, di anarchici, costretti dalla fame e dalle persecuzioni all’emigrazione.
Non la storia del solito personaggio famoso. Dell’intrepido attentatore piuttosto che del “leader” che con la sua essenza fa ombra alle schiere di gregari, destinati all’anonimato storico. Certo, attraverso questo libro ritroviamo, approfondita e con degli spunti inediti, pezzi di storia più o meno nota dell’anarchismo che si intreccia con il passaggio nel Vermont di personalità come Errico Malatesta e Pietro Gori, Emma Goldam e Luigi Galleani – nonché col dibattito teorico generale, di allora come dell’oggi: la polemica fra organizzatori e anti-organizzatori, il dibattito appassionato sull’azione individuale.
Ma sono sopratutto i quasi mille nomi che riempiono queste pagine i veri protagonisti. Gli emigranti, i perseguitati, gli operai. Quei cavatori e scalpellini che sono diventati combattenti e scrittori, che si sono innalzati, per usare le parole con cui l’autore intitola l’appendice, dalla subbia alla penna.