Questo testo è un contributo per l’omonima discussione “Capitalismo ed elettrificazione”, che si terrà al Circolaccio Anarchico di Spoleto l’11 settembre all’interno dell’iniziativa “Parole al vetriolo”. I due giorni prevedono una «giornata teorica» (sabato 11) e una «giornata pratica» (domenica 12) nella quale parleremo di come organizzarci questo autunno. Il testo che segue vuole invece essere un contributo di alcuni compagni per la giornata teorica.
Capitalismo ed elettrificazione
Nella attuale organizzazione, in quanto monopolisti della scienza che restano come tali al di fuori della vita sociale, gli scienziati formano certamente una casta a parte che offre molte analogie con la casta dei preti. L’astrazione scientifica è il loro Dio, le individualità viventi e reali sono le vittime ed essi ne sono gli immolatori consacrati e patentati.
M. A. Bakunin
Si fa presto a dire «ideologia»
La narrazione dominante da almeno trent’anni ce la mena con la «fine delle ideologie». Secondo i «pensatori» di corte, il crollo dei paesi a Capitalismo di Stato avrebbe inaugurato una nuova era, quella che il filosofo Francis Fukuyama (1992) chiama «fine della storia». La storia sarebbe dunque da intendersi come uno sviluppo lineare dove lo Stato democratico e liberale ne rappresenta il telos, il Fine ultimo dell’evoluzione oltre il quale è impossibile andare. Sono i principi del liberalismo a dettare l’evoluzione, contrassegnata e spinta dalla forza della razionalità. Leggi tutto “Capitalismo ed elettrificazione”
Su la testa. La svolta autoritaria di nuova forma e la repressione anti-anarchica in Italia
Segnaliamo questo articolo comparso sul giornale della Confindustria, “Il Sole 24 Ore” (16 febbraio 2021), su diversi temi che affrontiamo da tempo: crisi della globalizzazione, pandemia, campagna vaccinale.
Un articolo tratto dal numero 3 del giornale anarchico “Vetriolo”, pubblicato a febbraio 2019.
L’emergenza legata alla pandemia di Covid-19 ha aperto una nuova fase oscura della storia del pianeta. L’Italia è stata, in Occidente, la prima a esserne colpita e il nostro Stato si è trovato nella condizione di sperimentare tentativi e soluzioni alle nuove contraddizioni poste in essere da questa crisi mondiale. Queste soluzioni, con qualche apparente eccezione legata alle politiche di welfare, possono essere sintetizzate con una sola parola: repressione. Ne è esempio drammatico la risposta, violentissima, alle rivolte nelle carceri.
“La situazione politica in Italia è grave ma non è seria” (Ennio Flaiano)