…non un passo indietro!
La decisione della regione Umbria di togliere l’aborto farmacologico in day hospital è l’ennesimo attacco alle libertà e le scelte di ognuna di noi. Ci fa schifo la giunta Tesei, ci faceva schifo quella Marini; a dimostrazione che non esistono poteri buoni, questa è la legge di una donna contro le donne che ci fa tornare indietro di 40 anni. Questa vigliacca e anacronistica delibera ci vuole sottomesse, ci vuole far tornare al caldo conforto del focolare domestico punendo e limitando le libertà delle donne sui loro corpi, rientrando anche in un quadro più generale di demonizzazione oscurantista delle nostre vite. Un altro aspetto altrettanto importante è l’interesse di una classe politica mercantilistica che commercia e scambia favori sovraccaricando la sanità pubblica per agevolare quella privata, togliendo oltretutto la possibilità di accesso all’aborto per chi non può permetterselo. Non ci rivolgiamo a nessuna istituzione, vogliamo le donne veramente libere di scegliere. Leggi tutto “…non un passo indietro! (Spoleto, 05.07.2020)”
E’ disponibile il Bollettino n. 4 della biblioteca dello Spazio Anarchico “Lunanera” di Cosenza, maggio 2020.
«Non riesco a respirare» è lo slogan con il quale è divampata una vasta ondata di rivolte negli Stati Uniti a seguito dell’ennesimo brutale omicidio della polizia nei confronti di un cittadino di colore. Non un evento casuale, ma l’esplosione di un fuoco che andava covando. La prima insurrezione dell’Epoca Coronavirus in un’America malata di polmonite e diseguaglianze sociali.
Nel 1840 questo libro esplode nella società francese come una bomba. I borghesi, ormai solidamente al potere, essendosi lasciati alle spalle la turbolenta esperienza del 1830, e non immaginando quello che di lì a qualche anno succederà, nel 1848, stanno consolidando la loro forza economica. Le rivendicazioni operaie, quando ci sono, si presentano deboli e sporadiche, la miseria e lo sfruttamento dilagano ma non trovano sufficienti ispirazioni organizzative.
E’ uscito il n. 3 del foglio anarchico informale “Notizie dal Palazzo”, giugno 2020
Difficile è il momento in cui si perde la libertà. Soprattutto quando è stata conquistata in condizioni avverse. La situazione peggiora se si considera che il colpo che abbiamo ricevuto a livello materiale ha implicazioni ancora più forti a livello simbolico. Al nostro cinematografico arresto ha fatto seguito un’analoga propaganda mediatica, il nostro tour grafico con i giubbotti antiproiettile e la consueta gestione giudiziaria, per ritrovarci ancora una volta con una serie di accuse gonfiate, elementi che costituiscono un prolungamento delle manette e delle armi degli assassini in divisa.
Sabato 27 giugno 2020, alle ore 17:30, a Carrara in via Ulivi 8/a, presso il Circolo culturale anarchico “Gogliardo Fiaschi”: presentazione del libro di Gino Vatteroni
Giovedì scorso, 11 giugno, la Audiencia Provincial, il tribunale che sta alla base della piramide giudiziaria nello Stato spagnolo, ha dimostrato il proprio potere inquisitoriale rigettando la richiesta di annullamento della OEDE (Orden Europea de Detención y Entrega, ossia il cosiddetto mandato d’arresto europeo) che ha visto il nostro compagno di nuovo nelle gabbie di Stato dopo tre anni e mezzo di libertà.
«Parlami di fuoco e fiamme, ho solo una richiesta, tu parlami di fuoco e fiamme e non di fare festa».
Domenica 14 giugno 2020: Anniversario storico della liberazione di Spoleto dal nazifascismo.
L’8 giugno 2020 il compagno anarchico sardo prigioniero deportato
Vetriolo, giornale anarchico, n° 4 / mars 2020
Il giorno 2 maggio il capo della polizia Franco Gabrielli ha dichiarato: «Attenzione, con la fase due dell’emergenza coronavirus ripartirà anche la criminalità», che, tradotto, voleva significare «ma perché non prolunghiamo per un altro periodo questa quarantena e poi facciamo in modo che lo stato d’eccezione diventi la normalità…?».
Il 1 luglio a Torino inizierà il secondo grado del processo «
L’ultima volta che ho visto Franco Di Gioia era a gennaio. La Calabria era accarezzata dalla neve e su Grisolia spirava un vento gelido. La casa di Franco, priva di termosifoni, era riscaldata solo dal camino. Il vento però ributtava dentro i fumi e la situazione in cui ci trovavamo era al limite dell’intossicazione. Dovevamo aprire regolarmente la porta, per ossigenarci, assediati dal freddo pungente e dal fumo, su due fronti. Mentre cercavamo di revisionare definitivamente il libro che abbiamo pubblicato con le Edizioni Monte Bove, io pellegrinavo tra fuori e dentro, cercando di alternare il sollievo per gli occhi e i polmoni a quello per il corpo. Franco invece era impassibile, davanti al camino, dava il suo contributo all’incendio accendendosi l’ennesima sigaretta. Questa è l’ultima immagine che ho di Franco, un diavolo di anarchico in una casa proletaria in un paese del meridione. Gennaio 2020. 