Un testo di Divine sulla sua espulsione dall’Italia
Un saluto a tutt*.
La mattina del giorno 15/07/2019, mi ritrovai gli sbirri in casa che mi chiesero di seguirli per la firma di una notifica.
Arrivati in questura scoprii che la notifica riguardava la mia espulsione per il giorno seguente, così mi portarono e trattennero all’aereoporto di Malpensa.
Naturalmente lo stesso giorno del trattenimento ci fu un processo in stile medievale con tutto già deciso in partenza.
Il giorno seguente, a Malpensa, mi fu detto da uno sbirro che l’espusione era stata bloccata dalla CEDU (corte europea dei diritti umani), così che invece di liberarmi e basta, non soddisfatti degli esiti della corte europea, decisero di rinchiudermi nel CPR di Bari.
Se fino allora gli sbirri erano stati legalisti, nel CPR di Bari gli sbirri sono tutt’altro che sbirri “legalisti”. Vorrei soffermarmi su alcune precisazioni riguardanti il CPR;
1) All’interno del CPR è vietato introdurre telecamere o cose simili.
2) I telefoni vengono forniti dalla struttura stessa (a me personalmente non è mai stato dato…).
3) All’entrata del CPR vieni perquisito come all’entrata di un carcere (il carcere è decisamente meglio), i tuoi effetti personali vengono custoditi da loro, e nel caso tu abbia soldi verranno contati ed anche essi “custoditi” (o meglio incustoditi in tasca altrui dato che all’uscita mi sono quasi fatto menare per averli indietro).
4) La struttura è formata da bracci (spesso nei bracci vieni messo con i tuoi connazionali) ed io ero all’interno di un braccio con una prevalenza di Albanesi.
All’interno del braccio l’aria è nauseante (un mischio di urina e feci), i bagni sono di fronte alle camere, inoltre c’è un soggiorno con una tv dove si mangia ed un campetto dove stare all’aperto.
– Le camere sono formate da semplici file di letti nei quali non ci sono nemmeno lenzuola.
– I bagni sono senza water e l’aria è irrespirabile, con pezzi di escrementi e urina decennali attaccati sulle pareti del bagno e delle docce (le docce sono di fianco al water).
– I lavandini anche essi di fianco ai water (ugualmente sporchi di escrementi).
5) Il cibo viene drogato di psicofarmaci tranquillizzanti.
Ora, a distanza di quasi due anni, si è tenuta l’udienza definitiva della corte europea, la quale ha delegato la decisione sulla mia espulsione al governo italiano, che ovviamente mi ha espulso.
L’elenco è lungo ma le cose principali sono queste. Io non sono sorpreso dal trattamento riservato ai senza documenti. Non sono sorpreso dal fatto che mi vogliano espellere; del resto lo stato è lo stato, e come tale vuole salvaguardare i suoi interessi! Sappiamo tutti come si comporta lo stato con i suoi nemici. E nulla ci deve più sorprendere, ma al contrario prepararci a sferrare un pugno più potente cercando di schivare i colpi. Siamo noi che dobbiamo sorprendere loro e non viceversa.
Divine
[Ricevuto via e-mail].
A text by Divine on his deportation from Italy (June 2020)
A text by Divine on his deportation from Italy
Greetings to everyone.
On the morning of July 15, 2019 I found the cops at home who asked me to follow them to sign a notification.
When I arrived at the police station, I found out that the notification was about my deportation for the following day, so they took me to Malpensa airport and kept me there.
Of course, the same day of the detention there was a medieval-style trial, with everything already decided at the beginning.
The next day, at Malpensa, I was told by a cop that the deportation had been blocked by the ECHR (European Convention on Human Rights), so instead of just releasing me, not satisfied with the outcome of the European court, they decided to lock me up in the CPR [Centro di Permanenza per il Rimpatrio, “Centre of Permanence for Repatriation”, detention centres for migrants in Italy] of Bari.
If until then the cops had been legalistic, in the CPR of Bari the cops are anything but “legalistic”. I would like to focus on some clarifications regarding the CPR:
1) Inside the CPR it is forbidden to introduce cameras or similar things.
2) Telephones are provided by the facility itself (I personally have never been given one…).
3) At the entrance of the CPR you are searched like at the entrance of a prison (the prison is definitely better), your personal belongings are kept by them, and in case you have money they will be counted and also “kept” (or better, unguarded in other people’s pockets since at the exit I almost got beaten up to have them back).
4) The structure is made up of wings (often in the wings you are put with your compatriots) and I was inside a wing with a prevalence of Albanians.
Inside the wing the air is nauseating (a mixture of urine and faeces), the bathrooms are in front of the rooms, there is also a living room with a TV where you can eat and a field where you can stay outdoors.
– The rooms consist of simple rows of beds in which there are not even sheets.
– The bathrooms are without WCs and the air is unbreathable, with pieces of excrement and urine decades old stuck on the walls of the bathroom and showers (the showers are next to the toilet).
– The sinks are also next to the WCs (equally dirty with excrement).
5) Tranquilizing psychotropic drugs are inserted into the food.
Now, almost two years later, the final hearing of the European court took place, delegating the decision about my deportation to the Italian government, which obviously issued a deportation order.
The list is long but the main things are these. I am not surprised by the treatment of people without documents. I am not surprised that they want to expel me; after all, the state is the state, and as such it wants to safeguard its interests! We all know how the state deals with its enemies. And nothing should surprise us any more, but on the contrary we should prepare ourselves to throw a stronger punch, trying to dodge the blows. It is we who must surprise them, not the other way around.
Divine
[English translation published by malacoda.noblogs.org].