Comunicato di Terra Incognita sullo sgombero di oggi
La mattina di lunedì (17 agosto 2020), verso le 5.00 del mattino, la feccia in uniforme della polizia greca ha invaso Terra Incognita a Salonicco, un edificio occupato dal 2004 che costituisce una base di lotta e un punto di riferimento per il movimento anarchico della città. I poliziotti hanno proceduto allo sgombero dell’edificio, confiscando le attrezzature e gran parte delle strutture che si trovavano all’interno. In particolare, hanno sequestrato attrezzature dalle seguenti strutture che esistevano nell’occupazione: l’ambulatorio di pronto soccorso, la palestra, la biblioteca, la tipografia e anche un grande archivio di manifesti e materiale stampato che risale a molti decenni fa.
Non sorprende che, fin dai primi istanti, i ben nutriti spioni dei media si sono affrettati a fianco dei poliziotti, iniziando a diffondere informazioni false e imprecise su una persona arrestata (un fatto non avvenuto) e continuando con le loro comuni notizie di diffamazione e le informazioni «copia e incolla» tratte dalla polizia, così hanno giocato il loro abituale ruolo in nome dello spettacolo, come dopo ogni operazione repressiva condotta dallo Stato.
Ben presto, circa cento solidali si sono riuniti in un luogo vicino allo squat, da dove hanno dato inizio ad una piccola manifestazione, per poi spostarsi gradualmente in direzione dell’edificio, che era circondato da poliziotti, gridando slogan inerenti la difesa delle occupazioni e la lotta anarchica.
Lo Stato sta stringendo accordi finanziari con grandi imprese turistiche e gli appaltatori dello «sviluppo verde» a beneficio del capitale, sta combattendo per gli interessi dei colossi dell’energia innescando apertamente un conflitto militare, ammassa persone indifese nei campi di detenzione per rifugiati sottoponendole alle peggiori condizioni di vita, sparando loro alle frontiere o affogandole in mare. Allo stesso tempo abolisce il diritto di protestare e cerca di schiacciare i lavoratori. Allo stesso tempo fa sembrare la classe operaia responsabile della diffusione del coronavirus in modo da coprire i propri crimini ai danni del sistema sanitario. Ha dunque senso che in questo preciso momento voglia mettere a tacere ogni voce di resistenza.
Di conseguenza, non ci sorprende che lo Stato, ancora una volta, abbia tentato di attaccare una struttura del movimento anarchico, che con coerenza si è opposto ad ogni intervento d’attacco dello Stato stesso contro gli oppressi. Le nostre occupazioni e strutture sono uno strumento molto importante nella lotta per la rivoluzione sociale e l’anarchia, così come per la nostra resistenza quotidiana contro il mondo dell’autorità. Sicuramente una mossa come questa è un grave attacco al movimento nel suo complesso. Ma gli edifici possono essere rioccupati. Le strutture possono essere ricostruite. Le nostre relazioni e le interazioni che intercorrono in esse non possono essere soppresse da alcuno Stato, poliziotto o autorità.
Quello che importa è la continuazione della lotta contro lo Stato, il capitalismo e ogni forma di autorità. Questa lotta continuerà finché le idee di libertà e anarchia continueranno ad esistere nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Volevano seppellirci in profondità, ma hanno dimenticato che siamo un seme.
Nulla è finito.
Giù le vostre luride mani dalle occupazioni.
Terra Incognita
A questo link lo stesso testo in greco e in inglese: terraincognita.squat.gr.
Dichiarazione politica dell’occupazione Terra Incognita. Appello internazionale alla solidarietà
La mattina del 17 agosto 2020 Terra Incognita viene temporaneamente sgomberata dalle forze repressive del neoliberismo. Le forze di polizia si fanno strada nell’edificio e conducono per ore ricerche e sequestri di materiali. Giorni dopo lo sgombero, l’occupazione rimane ancora aperta con i poliziotti che temporaneamente festeggiano la loro capacità di violare ogni angolo del nostro territorio liberato.
Per oltre 16 anni Terra Incognita è stata un luogo di incontro per centinaia di persone della base sociale in conflitto. Con iniziative costanti, interventi diretti, manifestazioni e conflitti, Terra Incognita è stata presente nei momenti di violento conflitto contro la violenza dello Stato, contro gli interessi dei monopòli capitalistici, contro la violenta autorità del fascismo e del patriarcato, contro ogni tipo di oppressione e contro lo specismo. Nel contesto delle strutture auto-organizzate di auto-educazione, di solidarietà e di mutuo apoggio presenti nello squat si sono incontrati e continueranno a incontrarsi tutti i «noti-sconosciuti» combattenti della libertà. Si sono costruiti rapporti di libertà e di equità, piani e operazioni sovversive, sogni che giorno dopo giorno trovavano e trovano ancora uno spazio di concretezza morale e materiale. Per 16 anni lo squat si è rivelato essere la carne della carne della multiforme lotta contro ogni tipo di autorità e di oppressione, senza privilegiare o fare distinzioni tra i mezzi che contribuiscono alla diffusione delle idee libertarie e all’organizzazione di un cosciente contrattacco sociale e di classe. Perché per noi questa è liberazione.
Terra Incognita non è affatto e non vogliamo che sia considerata come il centro del movimento rivoluzionario. Dopo tutto, questo non potrebbe che essere un punto di vista egocentrico, contro lo spirito dei rapporti tra compagni, perché coprirebbe ogni altro intervento repressivo intrapreso dallo Stato. Terra è solo un altro strumento della lotta che, attraverso le proprie strategie, contribuisce alla diffusione delle idee anarchiche nella società, ponendo come fondamento la fermezza del conflitto senza mediazioni contro il regime. Per questo appartiene, socialmente, politicamente e storicamente, al movimento antiautoritario, che da decenni combatte con tutti i mezzi contro l’atrocità di tutte le forme di sfruttamento. Ad ogni modo, se il governo e qualsiasi aspirante sostenitore della legalità annunciata dallo Stato credono che questa sia la fine di noi come occupazione, come anarchici, o come parte in lotta della società, restano del tutto ingannati.
Dal nostro punto di vista questa decisione si colloca nella strategia repressiva generale dello Stato dettata dalle strutture più elevate dello Stato terrorista stesso. Lo Stato cerca (ormai da mesi) un confronto diretto con le porzioni della società che scelgono di continuare a combattere. Pone ultimatum, picchia e tortura le persone nelle strade e nelle carceri, uccide e annega migranti e rifugiati alle frontiere terrestri e marittime, con il dito sul grilletto punta ad ognuno di noi. Questo è il nostro momento per procedere ad un attacco frontale completo. Alla guerra rispondiamo con la guerra. Alla violenza dell’autoritarismo del capitale e dello Stato rispondiamo con la violenza. Alla crudeltà dell’individualizzazione rispondiamo collettivamente intensificando i nostri conflitti millitanti.
Chiamiamo ogni forza rivoluzionaria in lotta a unirsi a noi attraverso i suoi atti e le sue parole, trasformando l’ottobre di quest’anno in un mese dedicato alla solidarietà e alla difesa di Terra Incognita, ma anche di ogni altro spazio occupato minacciato dalla repressione. Gridiamo tutti insieme che le occupazioni non sono mura morte. Sono i momenti vissuti di ieri, di oggi e di sempre.
Nessun arretramento, nessuna sottomissione — Attaccare, attaccare, attaccare…
lo squat (ora e per sempre) Terra Incognita
A questo link il testo in inglese e in altre lingue: http://terraincognita.squat.gr.