Condanne e sentenza del processo Scripta Manent

Condanne e sentenza del processo Scripta Manent

Il 24 aprile 2019 la corte d’assise di Torino ha emesso la sentenza di primo grado per il processo «Scripta Manent». Sono stati condannati i compagni anarchici Anna Beniamino, Alfredo Cospito, Nicola Gai, Alessandro Mercogliano e Marco Bisesti.

Alfredo è stato condannato a 20 anni in quanto ritenuto responsabile di possesso e trasporto di esplosivo in relazione all’ordigno contro la sede del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) dei carabinieri a Parma il 24 ottobre 2005, rivendicato dalla Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare) / FAI (mentre per la stessa azione è stato assolto dal reato di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, definito impossibile in quanto l’interruttore dell’ordigno era spento); del plico esplosivo pervenuto all’allora sindaco di Bologna, Cofferati, il 2 novembre 2005 e rivendicato sempre dalla Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare) / FAI (condannato per attentato per finalità terroristiche o di eversione e possesso e trasporto di materiale esplosivo); assieme ad Anna è stato condannato per l’attacco esplosivo con due ordigni fatti esplodere in sequenza nei pressi dell’entrata della scuola per gli allievi carabinieri di Fossano il 2 giugno 2006, azione rivendicata da Rivolta Anonima e Tremenda / FAI (reato di strage aggravata dal fatto che l’obiettivo erano le forze dell’ordine, e possesso e trasporto di materiale esplosivo); assieme ad Anna, dell’invio di tre plichi esplosivi all’allora sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, al direttore del giornale Torino Cronaca, Giuseppe Fossati, e alla azienda COEMA Edilità, nel luglio 2006, rivendicati da Rivolta Anonima e Tremenda / FAI (attentato per finalità terroristiche o di eversione e possesso e trasporto di materiale esplosivo); assieme ad Anna, dell’attacco esplosivo con tre ordigni fatti esplodere in sequenza nel quartiere Crocetta, a Torino, il 5 marzo 2007, azione rivendicata sempre da Rivolta Anonima e Tremenda / FAI (come per l’azione di Fossano, reato di strage aggravata dal fatto che l’obiettivo erano le forze dell’ordine, e possesso e trasporto di materiale esplosivo). Alfredo è inoltre indicato come «promotore» della Federazione Anarchica Informale (quindi condannato per associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico).

Anna è stata condannata a 17 anni per le accuse inerenti i due ordigni esplosi a Fossano nel 2006, i tre plichi esplosivi del luglio 2006 e i tre ordigni esplosi nel quartiere Crocetta nel 2007 (le azioni rivendicate da Rivolta Anonima e Tremenda / FAI), oltre che per associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, con il ruolo di «promotrice» della FAI.

Anna e Alfredo sono stati assolti dalle accuse inerenti i tre plichi esplosivi pervenuti nel maggio 2005 al presidente dell’ente che aveva in gestione il CPT di Modena, Daniele Giovanardi, al questore di Lecce, Giorgio Manari, e al comando della polizia municipale di Torino, rivendicati da Narodnaja Volja / FAI.

Nicola è stato condannato a 9 anni per associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, di cui è stato anch’esso ritenuto «promotore».

Alessandro e Marco sono stati condannati entrambi a 5 anni per «partecipazione» ad associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.

La FAI viene riconosciuta come associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione, senza l’aggravante della transnazionalità (quindi secondo i giudici l’associazione sovversiva sarebbe esistita e sussisterebbe tutt’oggi solo ed esclusivamente in Italia).

Sono stati assolti gli altri 18 compagni imputati, accusati sempre di aver «promosso» o «partecipato» ad una associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, oltre che a vario titolo di istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità terroristica (buona parte degli imputati per la pubblicazione dell’ultima edizione di “Croce Nera Anarchica”, oltre che del sito internet ad essa correlato, autistici.org/cna, e alcuni sempre a vario titolo per la gestione dei siti internet culmine.noblogs.org, parolearmate.noblogs.org, radioazione.noblogs.org, radioazione.org, yu.radioazione.org e anarhija.info). Inoltre altri due compagni sono stati assolti dalle accuse di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi e reati connessi (riferiti all’attacco esplosivo contro il tribunale di Civitavecchia il 12 gennaio 2016, rivendicato dal Comitato pirotecnico per un anno straordinario / FAI–FRI). Anche i cinque compagni condannati sono stati assolti per le accuse di istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità terroristica.

Tutti i compagni condannati rimangono in carcere, Danilo e Valentina vengono scarcerati. A partire dal 24 aprile la corte ha 90 giorni di tempo per scrivere le motivazioni della sentenza.