Solidarietà con i quattro compagni imputati per lo sgombero di Gare (Grecia) [it, en]

Solidarietà con i quattro compagni imputati per lo sgombero di Gare (Grecia)

Il 29 settembre avrà luogo al tribunale di Evelpidon ad Atene il processo contro due compagni di Berlino e due di Atene. Il 26 novembre 2017 questi quattro compagni vennero arrestati durante lo sgombero dell’occupazione Gare, nel quartiere ateniese di Exarchia. Tra le varie accuse, sono imputati di violazione della proprietà, tentate lesioni personali aggravate, rifiuto dell’identificazione forense e possesso di materiali esplosivi e di ordigni. Questo è stato il primo di tre sgomberi dell’occupazione [l’ultimo risale al 26 agosto 2019], per cui i compagni arrestati sono stati detenuti per quattro giorni. Vennero rilasciati tramite scarcerazione condizionale o su cauzione e adesso, quasi quattro anni dopo, sono stati chiamati a comparire in tribunale. Quasi un mese dopo l’arresto dell’anarchico rivoluzionario Dimitris Chatzivasileiadis, che è stato per un anno e mezzo in clandestinità, accusato di aver partecipato all’organizzazione di guerriglia Organizzazione di Autodifesa Rivoluzionaria. Il compagno è uno dei quattro arrestati durante lo sgombero di Gare nel novembre 2017.

Gare era un edificio occupato nell’area di Exarchia, nel centro di Atene. Per molti anni è stato uno spazio abitativo che si è opposto attivamente alla proprietà privata e il consolidamento della casa come un bene di lusso, cercando di promuovere una forma di vivere comunitaria in cui termini come «privato» erano sempre in discussione. Le persone non solo potevano avere una stanza personale, ma si trattava uno spazio completamente collettivo, a disposizione di coloro che ne avevano bisogno, rendendo così le parole «collettivo» e «comune» una prassi. Però Gare non era solo espressione di una forma di vivere in comune, era anche un luogo politico attivo, dove le persone si organizzavano e radicalizzavano. Per diventare un’isola di liberazione e non un’isola felice bisogna essere attivi politicamente, dentro e fuori l’occupazione. Dalla partecipazione alle assemblee e alle diverse lotte sociali alla predisposizione di strutture autorganizzate nel quartiere di Exarchia, Gare non era solo «uno squat legato alla scena» ma intratteneva una relazione sociale con il quartiere. Con strutture come il bagno pubblico e la lavanderia, Gare offriva i suoi spazi a chiunque ne avesse bisogno. Aperto a compagni di provenienza internazionale, Gare è stato anche uno dei pochi luoghi che ha cercato di coinvolgere nelle lotte locali i visitatori e i combattenti internazionali, cercando di rompere nell’azione i confini e le rappresentazioni nazionali, mostrando che le nostre lotte dovrebbero essere e sono legate. E come luogo che ha rifiutato i compromessi con lo Stato ha affrontato parecchia repressione. Criminalizzato dai mass media e preso di mira dagli sbirri, Gare è stato al centro delle attenzioni repressive, soprattutto nei giorni importanti per il movimento locale, come il 17 novembre (l’anniversario della resistenza contro la giunta dei colonnelli) e il 6 dicembre (l’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropoulos). Il primo sgombero di Gare, durante il quale i quattro imputati sono stati arrestati, è avvenuto appunto il 26 novembre, poco prima del 6 dicembre.

Gare è stata una delle molteplici case autorganizzate e occupate, uno degli spazi politici di Exarchia. Tutti insieme questi spazi stavano creando un quartiere dove concetti come privatizzazione, profitto, egoismo, controllo statale erano messi in discussione nella vita quotidiana. Negli ultimi decenni Exarchia è stato un luogo dove sono state occupate numerose case, tra cui un certo numero di case occupate da e per immigrati. Strutture come l’ambulatorio autorganizzato, la distribuzione degli alimenti, i corsi di lingua, il parco giochi e gli spazi politici aperti esistevano nell’area dando soluzioni ai problemi quotidiani e offrendo un luogo per organizzarsi, agire e socializzare. Queste occupazioni davano spazio per gli incontri di diversi collettivi politici, per le iniziative culturali, e una base per le discussioni politiche, offrendo un luogo di incontro e un’infrastruttura per il movimento. Tutti questi luoghi, dove la lotta acquisiva terreno, in combinazione con i regolari scontri con le forze di polizia, stavano componendo un quartiere di resistenza. Un quartiere in cui la presenza della polizia non era frequentemente tollerata e in cui esisteva spazio per sviluppare idee come l’autorganizzazione e l’autonomia.

Negli ultimi anni, specialmente dopo la vittoria elettorale di Nea Dimokratia, gli squat in tutta la Grecia hanno affrontato un attacco estremo, molti sono stati sgomberati, alcuni sono stati difesi in maniera militante e altri rioccupati. Questo attacco, in combinazione con l’epidemia, il duro lockdown e le politiche antisociali e reazionarie del governo, avevano creato una situazione insostenibile per il movimento locale. Controllo e vessazioni da parte della polizia, multe elevate e repressione caratterizzavano la vita della città. La situazione è cambiata durante lo sciopero della fame del comunista rivoluzionario Dimitris Koufontinas e le grandi manifestazioni studentesche contro la presenza della polizia nelle università. Di fronte allo sciopero della fame le persone hanno trovato un motivo per riprendersi le strade, combattendo contro la vendetta dello Stato. Il culmine di questo periodo è stata la manifestazione di massa nel sobborgo di Nea Smyrnī contro la presenza della polizia nei quartieri limitrofi (la manifestazione ha avuto luogo dopo che i poliziotti hanno attaccato le persone nella piazza principale del quartiere); una manifestazione in cui tutte le lotte si sono legate e persone di diversa provenienza si sono riunite esprimendo la rabbia sociale contro la gestione dello Stato e la polizia. La situazione a Berlino in tutto questo periodo è stata più o meno la stessa. Molti spazi autorganizzati sono stati sfrattati, questa volta sotto la coalizione R-R-G, alcuni di essi sono stati difesi, e tutti questi hanno dato l’opportunità di radicalizzarsi e connettersi maggiormente con grandi manifestazioni, azioni, discussioni. Anche la gestione statale della pandemia è stata problematica. L’esistenza delle persone è stata trattata come numeri e la nostra vita sociale come una complicata operazione matematica (calcolando ogni volta il numero di famiglie e le persone con cui si può uscire). La presenza e l’intervento poliziesco ha portato a scontri in diverse aree, come al parco Gleisdreieck, al parco Monbijou e a Mariannenplatz dove la polizia è stata attaccata duramente.

Ogni territorio è diverso e le lotte in corso sono diverse. Ma per noi, guardando fuori dai confini imposti, è possibile riconoscere molte somiglianze e lotte comuni. Come Coordinamento di Solidarietà Radicale, formato da persone che si sono avvicinate durante lo sciopero della fame di Dimitris Koufontinas, la solidarietà internazionale è uno dei punti più importanti delle nostre attività. Riconoscendo strategie statali e tattiche repressive comuni, operazioni di polizia e campagne di pacificazione, ma anche problemi e ostacoli comuni, prospettive e analisi comuni, crediamo che la solidarietà debba essere senza confini! Per questo motivo siamo accanto ai quattro imputati per lo sgombero di Gare, a dimostrazione che le lotte non riconoscono confini nazionali!

SOLIDARIETÀ CON I QUATTRO ARRESTATI DURANTE LO SGOMBERO DI GARE

SOLIDARIETÀ CON L’ANARCHICO RIVOLUZIONARIO DIMITRIS CHATZIVASILEIADIS

Manifestazione | Mercoledì 29.10.2021 | Ore 9.00 | Tribunale Evelpidon

Coordinamento di Solidarietà Radicale

[Pubblicato in inglese da athens.indymedia.org, traduzione in malacoda.noblogs.org].


Solidarity with the four persecuted comrades for the eviction of Gare (Greece)

On September 29, the trial against two comrades from Berlin and two comrades from Athens will take place in Evelpidon Court in Athens. On November 26, 2017 the four persons were arrested during the eviction of Gare Squat, in the Athens district of Exarcheia. Among other charges, they are accused of trespassing, attempted serious bodily harm, refusal of forensic identification and possession of explosive materials and explosive bombs. This eviction was the first of three upcomings in which the four comrades were detained for 4 days. They were released on conditions or bail and now, almost four years later, have to appear in court. Almost one month after the arrest of the anarchist revolutionary Dimitris Chatzivasileiadis, who was for 1.5 years undeground, accused for being a member of the guerrila group “Revolutionary Self-Defense” and one of the four arrested during the eviction of Gare on November 2017.

Gare was a squatted house in Exarhia area, in the center of Athens. For many years was a living space actively going against private property and the establishment of a house as a commodity.Trying to promote a communal way of life in which terms like private were always questionable. People could not just have one private room, but the it was a fully collective space, there for those who need it, making the words collective and communal praxis. But Gare was not only a communal way of living, it was also a political active place, where people get organised and politicized. In order to become an island of liberation and not an island of freedom living there ment to be political active, inside and outside the squat. From participating in assemblies and different social struggles to provide selforganised infrustructure in the neighborhood of Exarhia, Gare was not only “a scene related squat” but had a social relationship to the neighborhood. By structures as the public bathroom and laundry Gare was offering it’s facilities to anyone in need. Open to internationals, Gare was also one of the few places that tried to integrate international visitors and fighters with the local struggles, try to break in action borders and national narratives, showing that our fights should and are connected. And as a place rejecting compromises with the state faced a lot of repression. Being criminalized from the media and targeteted from cops Gare was on the focus of police repression, especially around important days for the local movement eg. 17th of November ( the anniversary of the resistance against jounta), 6th of December (the anniversary of the murder of Alexis Grigoropoulos). Actually the first eviction of Gare Squat, during which the four defendants were arrested, took place just before December the 6th.

Gare, was one of the multiple self orgatised and squatted houses and political places in Exarchia. All together they were creating a neighborhood where terms as privatization, profit, egoism, state control were doubted in everyday life. For the last decades Exarhia was a place where numerous houses have been occupied, among them a number from and for immigrants. Stuctures, as self organised hospital, food distribution, language courses, playground, political open spaces were existing in the area giving solutions in everyday problems and offering a place to organize, act and socialize. They were providing the space for meetings of different political collectives, cultural events and a basis for political discussions offering meeting point and infrastructure for the movement. All these places, where the struggle used to acquire territory, with combination of the regular clashes with police forces were composing a resisting neighborhood. A neighborhood where police presence was not often tolerated living space for ideas as self organisation and autonomy to be develloped.

The last years, especially after the electoral winning of Nea Dimokratia, squats all over Greece faced an extreme attack, a lot of them got evicted, some were militantly defended and some resquated. This attack in combination with the pandemic and the hard lock down, the antisocial and reactionary policies of the goverment created an unbearable situation for the local movement. Police control and harassments, high fines and repression were composing the life in the city. The situation changed during the hunger strike of the communist revolutionary Dimitris Koufontinas and the large student demonstrations against police presence in the universities. In the face of the hunger strike people found a reason to reclaim the streets, fight against state revenge. The hight light of this period was the massive demonstration in the suberb of Nea Smirni against police presence in the neigborhoods (the demo took place after cops attacking people hanging out in the main square of the area) where are the struggles were connected and people from diverse backgrounds came together showing the social rage against the state management and the cops. The situation in Berlin all this period waspretty much the same. Many self organised places were evicted, this time under the R-R-G coallition, some of them were defended, and all of them gave the opportunity to the scene to get radicalized and more connected with big demostrations, actions, discussions. The state management of the pandemic was also problematic. People’s life was treated as numbers and our social life as a complicated mathematical operation (calculating everytime the number of households, and the people you can go out with). Police presence and intervation was leading to clashes in different areas, such as the Gleisdreieck park, Monbijou park and Mariannenplatz where people harsly attacked the cops.

Every area is different and the struggles taking place diverse. But for us, looking outside their borders we recognize many similarities and common stuggles. As Radical Solidarity coordination, people that came close during Dimitris Koufontinas hunger strike, international solidarity is one of the most important topics on our agenda. Recognising common state strategies and repression tactics, police opperations and pacifying campaigns but also recognising commons problems and obstacles, common perspectives and analyses we believe that solidarity should be borderless! That’s why we stand next to the four persecuted people for the eviction of Gare, showing that fights do not recognize national borders!

SOLIDARITY WITH THE FOUR ARRESTED PEOPLE DURING GARE EVICTION

SOLIDARITY WITH THE ANARCHIST REVOLUTIONARY DIMITRIS HATZIVASILIADIS

Manifestation | Wednesday 29.10 | 9.00 | Evelpidon court

Radical Solidarity Coordination

[Published by athens.indymedia.org].