Sulla necessaria sintonia tra la strada e il carcere. Comunicato di Mónica Caballero e Francisco Solar
Intendere la solidarietà antiautoritaria come una relazione che coinvolge come principali attori i prigionieri e le componenti attive nella strada significa cogliere che è essenziale lottare all’interno del carcere, altrimenti la pratica della solidarietà si trasforma in assistenzialismo e carità, divenendo il prigioniero un mero destinatario passivo del sostegno che può venire dall’esterno, senza integrazione o contributo alle iniziative conflittuali. È necessario che lo slogan “Con il carcere nulla è finito” sia messo in pratica, utilizzando tutti i mezzi disponibili che, anche se limitati, possono essere estremamente efficaci. Questo aspetto è stato dimostrato dalle diverse lotte nella lunga e ricca storia della prigionia politica, lotte caratterizzate dalla determinazione dei prigionieri ad andare fino in fondo per raggiungere i propri obiettivi. All’interno del carcere, ogni minuto trascorso nel cortile, ogni libro che entra, ogni oggetto che è permesso in cella o ogni spazio di autonomia e sviluppo individuale, non importa quanto piccolo, è stato ottenuto attraverso la lotta, niente è concesso gratuitamente; è sufficiente ricordare o informarsi, ad esempio, su come la gendarmeria abbia accettato di tenere aperte le porte delle celle più a lungo nel carcere di massima sicurezza, o l’inesistenza di sale di visita nel CAS [Cárcel de Alta Seguridad, a Santiago, una delle strutture carcerarie più importanti del Cile]. Leggi tutto “Sulla necessaria sintonia tra la strada e il carcere. Comunicato di Mónica Caballero e Francisco Solar (Cile, febbraio 2021) [it, en, fr, es]”